Palazzo della memoria: impara a usarlo con un vero tutorial pratico
Usare il palazzo della memoria ti sta venendo difficile perché lo stai creando male, perciò oggi ci vediamo un bel tutorial. Il palazzo della memoria tutorial!
Il palazzo della memoria, anche se è una tecnica molto antica di memoria, sta avendo un nuovo successo in questi anni.
Il successo è dovuto al fatto che viene diffuso tantissimo come una tecnica straordinaria per studiare grandi quantità di dati. Quindi se la conosci già ti ci vedo a mettere le informazioni che trovi nel libro dentro un tuo ipotetico palazzo nella memoria. Proprio come viene fatto nei telefilm tipo The Mentalist o Sherlock.
Trovo però in rete sul palazzo della memoria tutorial un po’ superficiali che non tengono conto del fatto che prima la tecnica dei loci e poi il palazzo della memoria si sono evoluti fra 2.500 e 500 anni fa.
A quei tempi le informazioni da ricordare erano davvero molto poche rispetto a quelle che uno studente universitario deve ricordare durante la propria carriera. Ma anche per un solo esame in un solo libro.
Ho abbandonato il palazzo della memoria tanti anni fa, perché ho voluto sviluppare dei metodi e delle tecniche molto più veloci ed efficienti per studiare. Per esempio mi servo spesso degli Schemi a Piramide e già questi mi fanno ricordare moltissimo.
Comunque voglio darti chiaramente l’idea di cosa è usare il palazzo e soprattutto di come usarlo nella maniera giusta, se decidi di farlo. Insomma voglio dirti la verità su come sarà sui tuoi libri e poi risolvere alcuni problemi molto comuni che vengono lamentati. In modo che tu magari possa essere la prima persona che insegnerà a usarlo correttamente ai tuoi amici.
Lo vogliamo vedere subito un esempio pratico?
Palazzo della Memoria: occhio a questi errori
Ti svelo che anche io come ti dicevo l’ho usato per tanti anni.
E l’ho usato anche con i miei allievi, ho cercato di insegnarlo, ma ci siamo scontrati di fronte alle difficoltà che raccontavamo in un altro articolo sul memory palace.
Anche se provavo su tutte le materie e cercavo di farlo funzionare in tutti i modi, avevo fatto tutti i corsi e letto tutti i libri possibili, rimanevano tre cose:
- la difficoltà nel trovare le immagini corrette
- una grossa confusione, talvolta, quando creavo le mie posizioni per l’informazione da ricordare all’interno dei miei loci o delle mie stanze
- la difficoltà di trovare abbastanza luoghi dove mettere le immagini, le associazioni delle cose da ricordare, che si traduceva in una grandissima perdita di tempo
Ho raccontato tutto questo in un articolo sui limiti enormi del palazzo della memoria per studiare.
Insomma mi bloccavo e non riuscivo ad andare avanti, non riuscivo a trovare quello che mi serviva nelle mie stanze, non riuscivo ad associare le informazioni da ricordare a quei pochi loci dove dovevano essere attaccate.
Le stesse cose succedevano ai miei allievi, cosa che mi metteva in estremo imbarazzo
Tutorial passo-passo per usare i Loci
Immaginiamo, per fare un esempio pratico.
Quando insegnavo il palazzo della memoria uno degli esercizi che facevo fare era ricordare i primi cinque Presidenti della Repubblica Italiana (se preferisci puoi usare quelli americani):
• De Nicola • Einaudi • Gronchi • Segni • Saragat
La tecnica base del palazzo nella memoria dice: guarda la tua stanza, o una stanza anche immaginata, stabilisci che ci sono per esempio:
• una porta • un orologio • una libreria • una scrivania • un acquario
A questi cinque oggetti attacca ciascuno dei cinque Presidenti, attraverso delle storielle che fanno ricorso a delle immagini molto creative, simpatiche e talvolta anche un po’ troppo elaborate.
Quindi prendi i nomi dei cinque Presidenti e li trasformi appunto in qualcosa di simpatico:
- De Nicola diventa il nostro amico Nicola
- Einaudi diventa il logo della macchina, dell’Audi
- Gronchi suona un po’come granchi
- Segni come dei disegni su dei fogli
- Saragat come il pesce, il sarago
A quel punto la tecnica del palazzo della memoria semplicemente ti richiede di creare delle storielle.
Le storielle servirebbero per attaccare ciascuna di queste immagini a ciascuno dei luoghi, dei pezzi di arredamento in questo caso che hai trovato dentro la stanza.
Quindi per esempio vedi:
- il tuo amico Nicola che entra dalla porta
- l’orologio che diventa rotondo come il logo dell’Audi
- la libreria che è piena di granchi
- la scrivania che è piena di disegni
- infine nell’acquario anziché i pesciolini piccoli c’è un grosso sarago
Ok è anche carino perché in effetti in questo momento ricordi i primi cinque Presidenti della Repubblica Italiana.
Però nota che usare il palazzo della memoria su un libro, cioè costruire questo sistema così elaborato, diventa molto difficile. La quantità di dati da ricordare all’interno di un solo capitolo è gigantesca.
Quindi è vero che leghiamo le informazioni nuove a delle cose che già conosciamo, che è uno dei procedimenti con cui la nostra memoria ricorda. Ma è anche vero che all’interno di un libro le cose da ricordare sono tantissime!
Una tecnica del genere potrebbe andare bene al limite per ricordare forse l’indice del libro.
Alcune modifiche alla tecnica base
A un certo punto anche io ho trovato questa tecnica del palazzo alla memoria un po’ come un inganno. Infatti da alcuni anni insegno le tecniche di memorizzazione gratis su questo blog, perché so che nei corsi te le fanno pagare care.
Ho deciso di migliorare il palazzo della memoria, il che è stato molto stimolante sia per me per i miei allievi. Avevo scoperto un autore piuttosto autorevole in campo di tecniche di memoria che si chiama Harry Loraine, e dai suoi libri avevamo tirato fuori quello che si chiama Peg System, il sistema delle mollette.
In pratica in questo modo il palazzo la memoria viene modificato. A ogni elemento della stanza anziché associare una sola immagine, un solo oggetto, una sola informazione, ne possiamo associare più di una in catena.
Per fare un esempio prima associavamo ciascun Presidente della Repubblica a un luogo della stanza, adesso invece prendiamo esclusivamente la porta e diciamo che:
Il nostro amico Nicola entra dalla porta, magari guidando una grossa Audi, che però al suo interno è piena di granchi e questi granchi fanno dei disegni con i loro pennarelli all’interno della macchina. Ma a un certo punto in uno di questi disegni scorgiamo che c’è un grosso sarago disegnato.
Vedi che in questo caso abbiamo utilizzato uno solo dei loci (in questo caso la porta all’interno della nostra stanza nel palazzo della memoria), e ci abbiamo associato una catena di informazioni da ricordare.
Questa strategia può essere anche abbastanza utile. In questo modo gli altri loci della stanza, della casa del palazzo, restano liberi e ci si possono attaccare altre cose altre informazioni importanti.
Quando è il caso di usare il Palazzo?
Se non fosse che una tecnica del genere come dicevamo è molto laboriosa. Un po’ per trovare i loci giusti, un po’ per trovare le immagini le trasformazioni giuste per ricordarci in questo caso il Presidente della Repubblica, ma comunque tutte le informazioni all’interno del libro.
Quello col palazzo della memoria è un lavoraccio!
Tanto che alcuni adottano l’idea di sovrascrivere i loci. Quindi utilizzano nuove informazioni su luoghi, su oggetti della stanza e del proprio palazzo che sono quelli vecchi, e quindi fanno una gran confusione.
Altri costruiscono interi palazzi con centinaia di stanze e centinaia di oggetti e addirittura se le inventano come nel film Inception. Insomma ne risulta una grossa confusione che a mio parere è anche un’enorme imperfezione della tecnica del memory palace.
Ma ripetiamolo: questo non è un tuo problema non è dovuto alla tua incapacità, perché potresti finire a pensare questo!
Abbiamo detto poco fa che la tecnica del palazzo della memoria è nata sotto forma di tecnica dei loci 2500 anni fa, e poi è stata rivisitata proprio come palazzo della memoria per studiare alcune cose limitate, nel 1500, da Matteo Ricci.
Quindi non sei tu incapace o fallimentare, è che le cose da ricordare al tempo, nel 1500, erano molte molte meno di quante ne dobbiamo ricordare adesso, all’interno di un solo esame.
Il palazzo della memoria non è un metodo di studio, bensì una tecnica per ricordare liste di cose.
E’ per questo che il palazzo della memoria viene usato all’interno dei campionati di memoria, per ricordare numeri casuali, liste di parole, mazzi di carte, ma non certo per studiare! In quel caso il palazzo difficilmente funziona.
Chi può servirsi del Palazzo della Memoria nel proprio metodo universitario
Questo non è del tutto vero: alcuni studenti si impegnano moltissimo per usare il palazzo della memoria sui propri libri, però io ho voluto abbandonarlo proprio perché volevo dare ai miei studenti quello che io avevo già fatto come percorso.
Quindi io avevo già fatto degli errori e ho voluto dare loro dei metodi più funzionali, più intuitivi e anche molto più veloci che non facessero i miei stessi errori nell’uso per esempio del palazzo della memoria.
Per evitare loro di sprecare tempo e soldi ma anche evitare quel senso di sconfitta e di inganno che si ha quando una tecnica, un metodo in cui riponi enormi aspettative, poi alla fine non funziona e ti dai la colpa perché pensi che sei tu che non sei stato capace di farla funzionare.
Lo usano in tanti? Sì ma con che garanzie? Funziona sempre e su tutto? Quanto impiegano a usarlo? E per quanti esami riescono a usarlo? Immagina di usare il palazzo della memoria in giurisprudenza, o sui libri di medicina, o in ingegneria.
Impossibile. Perché una cosa è riuscire a usarlo per un esame solo… e poi vedere che cosa succede nei successivi, quando il cervello si affatica moltissimo all’idea di ricostruire un nuovo palazzo pieno di immagini, associazioni e storielle.
E poi io dico sempre funziona: funziona per chi? Per te? Qual è il tuo stile di apprendimento? Come studi generalmente? Come ti piace studiare? Sei una persona molto visiva che riesce a creare delle immagini o hai bisogno invece di essere più in movimento? O più uditiva e quindi hai bisogno di sentire le cose, di parlare, di scriverle, di muoverti nell’ambiente per ricordarle?
La differenza tra lo studente Nucleare e tutti gli altri
Non tutti funzionano per immagini.
Ci sono ragazzi e ragazze che prendono voti strabilianti e studiano in pochissimo tempo, sono geniali, senza usare palazzi della memoria e altre tecniche.
Quello che è successo a me e ai miei allievi è che prima studiavamo una pagina in 10-15 minuti. Poi siamo riusciti a scendere sotto i 5 minuti per ogni pagina importante, ricca di informazioni da ricordare.
Prima avevamo difficoltà a trovare loci e immagini come raccontavamo prima, poi ci siamo spostati verso metodi molto più flessibili veloci e più lisci, che scorrevano più facilmente sul libro.
Per cui non avevamo bisogno né di scrivere né di creare palazzi ma potevamo appunto usare esclusivamente il libro o i nostri appunti per studiare.
Comunque complimenti perché se sei approdato a questa guida vuol dire che non hai fatto la parte della vittima, non ti sei scoraggiato o scoraggiata e ti sei incaponito nel far funzionare una tecnica in cui hai riposto delle speranze e in cui credi.
Spero di averti dato una visione più ampia di come anche una tecnica di memoria (anche se io non le amo) può essere utilizzata, adattata alle tue esigenze di apprendimento, e alle materie che stai studiando.
Lasciami qui sotto nei commenti delle indicazioni su quali sono gli argomenti, i metodi, le tecniche che secondo te sono da correggere, perché non danno i risultati.
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Nel frattempo io continuo a studiare e ricercare, ci vediamo qui molto presto!