La Regina di tutti i metodi di studio efficaci
Prima di iniziare voglio che tu sappia che ho deciso di non insegnarti tutto sui metodi di studio efficaci in una sola guida.
A parte che le cose da sapere sono davvero tante, ma poi vanno messe anche in pratica no? Quando le cose da leggere sono troppe, molti danno uno sguardo veloce e poi le mettono da parte, nell’attesa di avere tempo per leggere tutto insieme.
L’apprendimento diluito è sempre meglio di quello massivo.
Così, divideremo il tutto in alcuni passaggi:
- potrai fare tue e mettere in pratica giorno per giorno le tantissime cose che ti scriverò
- se segui il sito MemoVia procederai per passi di difficoltà crescente, così da padroneggiarli.
Siccome la fretta non porta a nulla di buono, passeremo gradualmente dalla teoria alla pratica. Abbi pazienza nel leggere la teoria, è fondamentale per capire come e perché studiare in un certo modo.
Sapere come funziona il cervello è la base fondamentale per imparare a usare bene i consigli che ti darò in tutte le Guide.
Ogni cosa che trovi sul sito MemoVia deriva proprio dalla necessità di risolvere alcuni problemi ricorrenti nello studio. Oggi ti darò la descrizione abbastanza completa delle difficoltà che lo studente incontra nelle sue giornate di fatica, insieme ad alcune semplici proposte per risolverli.
Il nostro obiettivo sarà eliminare tutti gli errori che hai fatto finora.
Voglio che tu usi in modo davvero produttivo il tempo che hai a disposizione per studiare e prepararti a una prova scolastica, un esame, test o concorso. E voglio che tu lo affronti aumentando il più possibile il punteggio finale.
Credi nei metodi di studio miracolosi? Io non so fare magie
Non ti prometto magie, ti offro solo strategie passo passo, dirette e semplici, che puoi fare tue subito e senza particolare sforzo. Niente tecniche faticose e dispendiose quindi.
Ti dovrai impegnare con costanza e otterrai risultati importanti. Come centinaia di studenti che seguono da tempo MemoVia, ti basterà leggere i miei materiali, sperimentare, sbagliare, riprovare.
So che sogni la bacchetta magica per risolvere tutti i tuoi problemi in pochi giorni. Ti consiglio di stare alla larga dalle troppe false promesse ed esagerazioni che leggi ogni giorno.
Le aspettative realistiche si scontrano presto con la realtà e potresti ritrovarti a dire che non esistono modi migliori di studiare.
Piuttosto, impegnati a cambiare modo di studiare per qualche mese. E’ un tempo ragionevole, che ne dici?
Fatta questa premessa doverosa, ti anticipo che in questa serie di Guide ti spiegherò:
- come i vecchi e nuovi metodi di studio ti stanno rovinando, e di chi è la colpa
- quali errori madornali si fanno quando si studia una qualsiasi materia
- come funziona il cervello e come usare questa conoscenza per studiare meglio
- tutte le regole da seguire per studiare al meglio e in meno tempo possibile
- come superare prove scolastiche, esami, test e concorsi.
- come fare al meglio, nella pratica e nel dettaglio, le attività classiche che vengono usate per studiare (ad esempio sottolineare, prendere appunti, schematizzare, ripetere, eccetera).
Quando provi a studiare forse perdi del tempo
Passare ore sui libri è noioso, frustrante e certe volte ti dà la nausea il solo pensiero. Molte persone, in aggiunta. mancano totalmente di pianificazione.
Iniziano a studiare e non hanno la minima idea di quanto è importante mettersi degli obiettivi e controllare ogni tanto se li stanno raggiungendo. Soprattutto, di quanto i metodi di studio che usano dovrebbero supportarli.
Senza un minimo di pianificazione, posso assicurartelo, non si va da nessuna parte e nella migliore delle ipotesi si viene sommersi dall’ansia e si vive nell’incertezza di farcela.
Tranquillizzati: più vai avanti, più la situazione potrebbe peggiorare.
Non voglio fare l’uccello del malaugurio però devi sapere che studiare ti costringe a fare una scelta, che non è solo rinunciare al tuo tempo libero. Se studi poco, la cosa migliore che ti può succedere è di non passare la prova. Tu dirai “Poco male, posso pur sempre riprovare finché non riesco”.
Ti hanno mai detto che il tempo è l’unica risorsa limitata nella vita? Pensa alle persone impegnate negli esami di maturità, i test di medicina, gli esami, i concorsi. Se si fallisce una volta, poi bisogna ricominciare da capo o aspettare il nuovo anno, la nuova sessione, il nuovo concorso…
Se studi tantissimo nel modo sbagliato, la situazione è ancora peggiore perché potresti arrivare a un punto di non ritorno in cui letteralmente non ce la fai più e inizi a pensare di mollare tutto. Te lo dico per esperienza.
Come funzioni coi tuoi metodi di studio tradizionali?
Vorrei iniziare con questa Guida, mista di teoria e pratica, con un velocissimo esercizio.
- Scegli le materie che studi abitualmente
- Per ogni materia, pensa al procedimento che segui ogni volta che decidi di studiare qualcosa, prepararti a una prova, esame o concorso, ecc. Leggi e ripeti? Scrivi appunti o riassunti? Sottolinei?
- Cosa non ti piace? Quali sono secondo te i punti deboli del tuo metodo?
- Dai un voto da 1 a 10 al risultato. Per me 10 è prendere almeno 28/30 all’esame, per intenderci; oppure superare il concorso che ti garantirà un posto di lavoro nella pubblica amministrazione, a vita.
- Dai un voto al risultato in relazione al tuo impegno e al tempo impiegato. Fai attenzione: se prima hai segnato 10 come voto per aver superato il concorso o l’esame, ora considera le ore di impegno richieste per farlo. Parliamo di studiare 8 ore al giorno per 1 anno (300 giorni circa di studio effettivo), 2400 ore per essere pronti per l’esame (ma non certi di superarlo) che voto meritano in termini di efficienza?
Alla fine dovresti ritrovare con situazioni simili a questa di esempio:
- materia: Biologia
- metodi di studio usati: leggo più volte, sottolineo, riassumo, ripeto.
- punti deboli: ho bisogno di troppe riletture per capire, impiego troppo tempo a riassumere, ripetere mi affatica, col passare delle ore e dei giorni ricordo poco e devo ripassare molte volte, ho ansia.
- risultato: 8
- efficienza: 3
Il tasto dolente che non avevi mai toccato (forse)
Qui tocchiamo subito un tasto dolente: se ad esempio hai passato gli ultimi 4 mesi a studiare, senza uscire, senza dormire per l’ansia, con la preoccupazione di non ricordare, procedendo a rilento e con frustrazione, soprattutto senza la certezza di superare la prova… e poi il docente ti da 28 all’esame, sarai pure felice del voto ma…
Quattro mesi? Avrebbe dovuto darti 47, in relazione all’impegno che ci hai messo!
Stessa cosa succede a scuola: un pomeriggio a studiare per un 6 scarso, quando va bene; tre pomeriggi per un voto buono o eccellente.
Mezz’ora di impegno coi classici metodi di studio equivale generalmente ad avere qualche concetto attaccato sulla fronte “a sputo”, pronto a scivolare lentamente via e a lasciare un bel vuoto durante l’interrogazione o il compito in classe.
Come funziona il cervello quando apprende
L’italiano medio non ha la minima idea di come funziona il suo cervello, né di come farlo funzionare quando deve studiare, per superare un esame o un concorso!
Voglio essere chiaro: come ho già detto il problema non è solo tuo e non è colpa tua, ma nella scuola che non ti insegna quali sono i limiti e le capacità del cervello e come usarli per studiare meno, meglio e magari senza (troppa) ansia.
In teoria siamo in grado di studiare “al volo” ogni cosa che studiamo, a patto che lo facciamo nella maniera giusta. Sapere come funziona il cervello potrebbe riservare delle sorprese interessanti e delle indicazioni preziosissime su come studiare velocemente.
Per prima cosa dobbiamo chiarire che la memoria non esiste. E anche se esistesse non sarebbe una sola.
O meglio, questo è ciò che dicono gli psicologi che la studiano, perché in realtà la memoria non è una scatola e non si trova in qualche parte specifica del cervello.
Il famoso Modello Modale di Atkinson e Shiffrin
Viceversa, è l’attivazione di alcune aree del cervello, molto diffuse. Per studiarla gli scienziati hanno usato dei modelli grafici, come il Modello Modale di Atkinson e Shiffrin del 1968.
I due studiosi descrivono come l’informazione che arriva dall’ambiente esterno verrebbe analizzata dai nostri organi di senso: vista, udito, tatto, gusto, olfatto.
Siccome dall’ambiente che ci circonda arriva un numero di informazioni talmente grande che non ce la facciamo a ricordarle tutte, i sensi agiscono come filtri iniziali.
Le informazioni che hanno superato il filtro seguono poi un percorso ordinato, secondo queste ricerche un po’ datate: sicuramente hai sentito parlare di Memoria a Breve Termine e a Lungo Termine vero?
Come prima tappa, le cose che studiamo verrebbero inviate alla Memoria a Breve Termine, una piccola fabbrica, a capacità limitata dal punto di vista del tempo e dello spazio.
Lo studioso Arthur Miller, nel 1956, aveva già scoperto che la Memoria a Breve Termine mantiene l’informazione per circa 20 secondi prima che scompaia, e contiene fra i 5 e i 9 elementi, per intenderci le informazioni contenute in un paragrafetto di 10 righe di una qualunque materia scolastica.
Vuoi le prove? Spesso ti ritrovi a ripetere un paragrafo e a dire “Ora lo so!”, poi passi al successivo, ricordi anche quello ma… il precedente è sparito. E’ perché la tua memoria è in grado di elaborare pochi concetti e informazioni alla volta, circa 7.
Dunque la Memoria a Breve Termine elabora (di solito ripetendole) queste informazioni per un tempo e per una quantità specifica e poi le invia al magazzino successivo, la Memoria a Lungo Termine.
Questo sarebbe un magazzino enorme e illimitato, dentro ci sta di tutto e può durare quanto l’intera vita dell’individuo.
I problemi grossi e fuorvianti del Modello Modale
Negli anni successivi al suo sviluppo, il Modello Modale è andato incontro a un sacco di critiche e infine è stato superato. Per due grossi motivi:
Motivo 1: E’ un modello fatto su carta e che funziona su carta. Come dicevamo, la memoria non è fatta di scatole e magazzini, bensì di aree del cervello che si attivano per fare le cose e per studiare sui libri.
Seguendo questo modello, a tanti studenti è stato insegnato a fare tanti passaggi sui libri:
- prima leggo per capire e scegliere le cose importanti (con le memorie sensoriali)
- poi riassumo/schematizzo per elaborare (con la Memoria a Breve Termine)
- poi memorizzo con ripetizioni o tecniche di memoria (con la Memoria a Lungo Termine)
Hai già capito.
Siccome il Modello Modale è solo su carta, anche tutti questi passaggi funzionano solo su carta. Per studiare il cervello si attiva e fa un passaggio solo.
Mentre legge ciascun concetto, si sofferma abbastanza su di esso e capisce a fondo, mentre capisce lo elabora profondamente, a forza di elaborarlo lo fa proprio e lo ricorda.
Significa che nei tuoi metodi di studio devi smettere di fare passaggi. Piuttosto:
- Leggi lentamente e con attenzione
- Fermati a ogni concetto e informazione importanti
- se hai necessita, schematizzalo, rielaboralo, riassumilo, fai ciò che vuoi
- e se ti è funzionale farlo, ripetilo prima di passare al successivo.
Questo è l’unico modo in cui si studia e si costruisce la conoscenza. Come una casetta di Lego.
Motivo 2: gli studi degli ultimi anni hanno visto che il cervello non funziona per Moduli. O meglio, che essi non essendo fisici (scatole) si sovrappongono tra loro, interagiscono parecchio, si condizionano a vicenda, vengono condizionati tantissimo dall’esterno e sono per lo più inconsapevoli.
Qualunque tentativo di organizzare il funzionamento del cervello, mentre studi soprattutto, è impossibile. Va contro la scienza. E’ come chiedere a un vegano di mangiare una braciola. Si ribella eticamente.
Te lo ripeto: smetti di organizzare lo studio in passaggi.
Motivo 3: il Modello Modale non ci aiuta a smettere di dimenticare le cose!
Il casino dell’oblio che rende inefficaci alcuni metodi di studio efficaci
In uno qualsiasi dei tre livelli di “immagazzinamento” dell’informazione descritti nel Modello Modale, essa può cadere in oblio, ovvero essere completamente dimenticata:
- se non c’è attenzione tanto da superare i filtri sensoriali, è come se le cose non le avessimo neanche lette;
- se l’informazione non viene codificata (ovvero capita e organizzata) ed elaborata a sufficienza in Memoria a Breve Termine, non può passare a Lungo Termine e quindi sparisce;
- se le informazioni in Memoria a Lungo Termine non vengono messe in ordine e usate frequentemente, esse semplicemente vengono dimenticate perché reputate “inutili”.
Ora ti spiego.
Il modello di Atkinson e Shiffrin è stato utile anche nello studio di alcune caratteristiche della memoria, come l’effetto recenza e l’effetto priorità.
Per esempio, di qualunque materia si parli quando viene chiesto di studiare delle informazioni (le ricerche sono state fatte memorizzando una lista di parole e ripetendole poi in ordine), quelle che vengono ricordate meglio sono le prime della lista e le ultime
Le prime perché, grazie all’effetto priorità, la memoria era bella pronta e libera e queste sono già passate nella Memoria a Lungo Termine; le ultime perché sono ancora in elaborazione nella Memoria a Breve Termine, secondo l’effetto recenza.
Il problema sorge proprio con quelle in mezzo! Sicuramente ti è successo qualcosa di simile mentre studi: ad esempio di un capitolo ricordi i primi concetti e gli ultimi, mentre il resto… svanito maledizione!
E allora cosa facciamo? Ripassiamo.
Non facciamo i furbi, sappiamo benissimo cosa voglia dire il verbo “ripassare”. Significa studiare da capo. Anche qui la scienza ci viene in aiuto. Ebbinghaus già nel 1885 aveva studiato la cosiddetta curva dell’oblio..
Purtroppo, dopo pochissimi minuti dall’aver studiato un argomento il 50% è già svanito! Per la propria autostima è meglio non pensare a quanto rimane in testa dopo 1 ora, 9 ore o 24 ore…
Abbiamo tutti fatto questa esperienza: studi qualcosa, lo sai, aspetti mezz’ora, ne è rimasto ben poco; la mattina dopo è quasi da studiare da capo, se non fosse per quel 20% che rimarrà costante (Ebbinghaus lo chiama “risparmio nel ri-apprendimento”) ma che non garantisce affatto buone prestazioni! L’ansia, l’insicurezza e i ripassi appena prima di sostenere la prova qui la fanno da padrone.
La ripetizione garantisce di ricordare circa il 60% di quello che studi, a meno che tu non continui a ripetere e ripassare fino a pochi minuti prima della prova.
Cattive abitudini costruite in 20 anni di metodi di studio scolastici
Insomma hai capito.
I modelli degli anni 50 e 60 hanno fatto un casino nel nostro modo di studiare e ci hanno costretti a fare procedimenti lunghi e sbagliati.
Infatti molte persone non studiano a scuola o non intraprendono neanche lo studio per un esame importante o per un concorso, perché non hanno la sicurezza di superarlo.
Sanno che il metodo di studio che conoscono non è adeguato a quel tipo di studio, a quella gran quantità di informazioni; non hanno abbastanza tempo per studiare, usando quel metodo; sentono che con grande probabilità si impegneranno tantissimo e non supereranno la prova.
Tutto questo perché con molta probabilità la scuola ti ha insegnato a fare gli errori che fanno tutti, e che guarda caso rispondono proprio ai vecchi modelli visti finora.
Ecco gli errori più comuni, con le relative soluzioni.
1. Leggi un paragrafo o un capitolo tutto di seguito, spesso in modo distratto e annoiato
Alla fine non ricordi nulla o quasi e hai perso solo tempo. Infatti poi continui a leggerlo e rileggerlo per 10 volte, prima di iniziare veramente a memorizzare.
In genere, vuol dire che il tuo livello di attenzione non è abbastanza alto.
Vai piano. Leggi attentamente. non fare mai lettura veloce. Soffermati su ogni cosa importante e decidi appunto se val la pena ricordarla oppure no.
2. Sottolinei intere frasi con la matita, la penna o gli evidenziatori (di colore diverso!)
Sottolineare o evidenziare grosse porzioni di testo, specie se con colori diversi o particolare attenzione a fare le linee dritte, ti mette in grossi guai.
Non solo ti deconcentra, pone la tua attenzione sulle righe e sui colori piuttosto che su quello che leggi, e in più rende il libro un cimitero in cui è difficilissimo ritrovare le cose davvero importanti.
In pratica più sottolinei, meno ti concentri sulle cose veramente importanti e meno capisci.
Smetti di sottolineare compulsivamente. Elimina le parole chiave. Metti al bando soprattutto le frasi chiave. Meglio una riga a lato nelle parti importanti del libro.
3. Fai riassunti e schemi senza elaborare a sufficienza
Il riassunto può essere meno complicato ma spesso è più lungo del libro.
Questo forse ti da la sensazione di capire e mettere ordine, ma in realtà significa che non elabori quello che c’è scritto nel libro. Infatti dopo magari ripeti parola per parola le frasi dei riassunti.
Domani dovrai ripetere, ancora e ancora, nella speranza che qualcosa alla fine rimanga in testa per sfinimento.
Prima di scrivere qualsiasi cosa elabora a mente quel che hai appena letto. Solo dopo scrivi. E non fare riassunti e schemi scrivendo frasi intere e complicate. Iper-sintesi prima di tutto.
4. Fai mappe mentali o concettuali, in cui ti perdi nei dettagli e disegni
Non solo passi interi pomeriggi a farli, ma poi anche qui devi impegnarti a ricordarle e ti rendi subito conto che in fondo quelle mappe ti sono servite solo per chiarirti un po’ le idee e per ripassare prima della prova.
Nel migliore dei casi ti hanno detto che le mappe vanno memorizzate usando tecniche di memoria meccaniche e complicate, tanto che spesso dopo qualche giorno di utilizzo torni a usare il vecchio metodo.
Elimina le mappe.
5. Ripeti ad alta voce
Certo, ripetere è utile per memorizzare qualcosa ma come abbiamo bisto, il 40% delle informazioni svanisce dopo 20 minuti e il restante 40% nelle successive 8 ore. In pratica il giorno dopo aver studiando ripetendo fino alla nausea, ricordi solo 2 informazioni su 10. So che ti succede quasi ogni volta.
Tutto ciò che richiede ripetizioni e riassunti sono procedimenti definiti “non ecologici” perché impiegano ore e alla fine garantiscono il ricordo di circa il 60% di ciò che studi. Questo perché ciò che ripeti/riscrivi è poco elaborato: tendi a ripetere o scrivere parole e frasi del libro.
Parla poco, non ti sgolare. Se ripeti alla nausea per ricordare una cosa, vuol dire che i passaggi precedenti li hai saltati.
6. Usi tecniche di memoria
Gli insegnanti sostengono da anni che per studiare bene non bisogna studiare “a memoria”, ma leggere e rileggere e rileggere finché si è capito l’argomento, poi fare riassunti e ripetere per rielaborare quanto letto, poi ripassare fino alla nausea per diventare pronti.
I formatori di professione invece tengono corsi di apprendimento rapido a tre zeri in cui invece insegnano a usare metodi di studio vecchi mischiati a miracolose tecniche di memoria, in cui promuovono un mix tra queste strategie antichissime (trattate in modo superficiale e meccanico) e principi di sviluppo personale, PNL, persuasione, vendita, public speaking, creazione di obiettivi, motivazione e quant’altro.
Nella migliore delle ipotesi, la loro proposta sarà di fare le tecniche di memoria tipo il Memory Palace e le tecniche di visualizzazione. Per poi unirle con mappe mentali e concettuali: queste continuano a tenere i ragazzi incollati al foglio, perdendo un sacco di tempo utile.
Con la sola scusa che l’utilizzo di colori e disegni dovrebbe aiutarli a mettere in moto parti dormienti di un fantomatico emisfero destro del cervello, poco usato nell’apprendimento secondo loro (ma non certo secondo le più recenti ricerche scientifiche).
In linea di massima dunque, se non hai la certezza che tutto il tuo impegno ti farà superare la prova, impieghi diverse ore, fai tanta fatica o hai molta ansia, stai sbagliando qualcosa.
Non ho nulla incontrario con un uso occasionale delle tecniche di memoria. Ma…
Se puoi farne a meno, o usarle solo per ricordare qualche dettaglio che proprio non vuole entrare in testa, è meglio. Se invece fai bene il procedimento descritto in questa Guida, ti renderai conto che non ne hai bisogno.
L’alternativa ai metodi di studio finti “innovativi”
Ma allora cosa puoi fare?
Da oggi avremo due obiettivi: da un lato farti conoscere come funziona il cervello quando studi; dall’altro farti smettere una volta per tutte di fare gli errori che ti sono stati insegnati e risolvere alcuni dei problemi di cui abbiamo appena parlato, comuni alla maggior parte delle persone che devono studiare qualcosa.
In MemoVia usiamo dei metodi particolari di ripetizione a intervalli, che puoi leggere iscrivendoti alla newsletter, insieme a tutte le lezioni sul metodo universitario.
Metti in pratica ciò che ti dirò e potrai vedere già i primi risultati, potrai cioè aumentare la velocità di studio nel più breve tempo possibile e aumentare il ricordo delle informazioni e dei concetti, anche nel lungo periodo.
Inoltre puoi iscriverti al Canale Youtube e fare click sulle notifiche per non perdere neanche una delle nostre puntate. Scrivimi nei commenti perché ti rispondo sempre.
Mentre mi scrivi e ti iscrivi, io continuo a studiare, fare ricerche ed esperimenti. Ci vediamo qui molto presto!
Grazie per il tuo aiuto e grazie per l’ottimo lavoro !! È sempre illuminante leggerti e ascoltarti
Debora quello che scrivi mi lusinga molto, grazie! A breve riprenderanno anche i video, ho tantissime cose nuove da condividere con voi!
Vedo con sollievo che almeno non ho nessuna delle cattive abitudini… il mio odio per gli evidenziatori mi costringe ogni semestre a comprare i libri nuovi, visto che gli usati non evidenziati sono rarissimi.
Cara Valentina ritieniti fortunatissima! Sei veramente tra le poche persone a non avere queste pessime abitudini nello studio.
Quindi sei anche abbastanza veloce ed efficace giusto?
Sì, abbastanza, nelle mie materie preferite praticamente vivo di rendita della lezioni… i miei problemi principali sono la memorizzazione dei termini e la difficoltà a richiamare cose che so benissimo, il tipico: “mi ricordo tutto pochi secondi dopo aver consegnato il foglio”.
Toglimi una curiosità Valentina: che procedimento esatto segui mentre studi? Così troviamo subito l’inghippo che non ti fa ricordare tutto a lungo
Buongiorno,
volevo chiedere una cortesia.
Secondo lei è possibile ottimizzare lo studio universitario utilizzando non più di un'ora al giorno?
Lo chiedo perché lavoro e ho due figlie, e l'unica possibilità è studiare qualcosa prima di andare al lavoro (ma non posso alzarmi alle 3…) o quando torno, (ma giustamente in questo frangente non voglio sacrificare tempo alla famiglia, e quando tutti dormono… sono cotto anch'io per via di essermi alzato presto al mattino).
Quindi pensavo ad uno studio di 1 ora al mattino (dalle 6.00 alle 7.00) e un'oretta al ritorno a casa, non di più.
Nel fine settimana posso concedermi qualcosa, ma anche in questo caso non più di due ore.
Non lo dico per mancanza di voglia, ma proprio perché non vedo alternative che richiedano uno studio più cospicuo in termini di ore.
Grazie, buona giornata.
Grazie per il commento Luca!
Capisco la situazione complicata e ti assicuro che in 2 ore al giorno si può fare davvero tantissimo, ma devo precisare che dipende davvero TANTO da come studi! In pratica da come usi quelle due ore…
Buongiorno ho visto il sito è voglio sapere il costo del corso.grazie
Buonasera Elena, sono contento che ti sia piaciuta questa guida.
Puoi trovare tutte le informazioni sul Corso MemoVia sulla pagina dedicata:
https://memovia.it/come-studiare-velocemente/
Ovviamente sono a tua disposizione per rispondere a eventuali dubbi e domande.