Armocromia e Cromoterapia. I colori del benessere per sentirsi più felici

Autore: Dott. Giovanni Fenu
Pubblicazione: Settembre 19, 2020

Tempo di lettura: 5 minuti

Gli strumenti che avresti dovuto conoscere 10 anni fa

Esistono dei colori del benessere, e discipline come l’Armocromia e la Cromoterapia, che stanno prendendo piede proprio ultimamente, li hanno individuati e ci spiegano come usarli per stare bene.

L’Armocromia è la disciplina che promette di insegnarci  a sfruttare il potere dei colori per essere più belli e sentirsi meglio.

Pensiamo per un attimo a come sarebbe la nostra vita se avessimo un’autostima alta e più sicurezza in noi stessi. Se ci sentissimo sempre capaci di fare una buona prima impressione (che dura a lungo) quando conosciamo qualcuno. Se ogni volta davanti allo specchio o in una foto vedessimo il viso rilassato e gli occhi luminosi e pieni di vita.

Anche a te migliora l’umore quando c’è il sole e il mondo intorno a te si riempe di colori? Ti senti più allegro se indossi un colore piuttosto che un altro, se anche le persone che incontri sfoggiano abiti e accessori di tonalità diverse dal nero e grigio?

I colori, la loro luce, ci influenzano. È una caratteristica che è stata usata dagli uomini fin dall’antichità: a seconda della tonalità, il nostro cervello si attiva in maniera diversa e i colori hanno un potere di influenzarci in modi molto diversi, molto di più di quanto non immaginiamo.

Il colore di un imballaggio, di un logo, di un prodotto può influire sulla tua decisione di acquistarlo o meno, di dare fiducia o diffidare di un’azienda, per esempio. 

Armocromia: trova i tuoi colori amici

L’abbigliamento ci influenza pesantemente, ogni giorno. E capita che quando siamo di malumore non ci pensiamo affatto, indossiamo quello che ci capita e non ci badiamo più, persi come siamo in altri pensieri.

Hai notato anche tu che quando non ci pensi viri sul neutro o sui colori scuri? Nero, grigio sono visti spesso come dei passepartout: “il nero sfina”, “il grigio si abbina bene”, “sta bene su tutto” sono dei mantra che ci evitano di ragionare e semplificano le cose quando siamo impegnati in altre riflessioni.

E sbagliamo. Perché usare i colori amici, quelli che si intonano perfettamente ai colori naturali, è una forma di “terapia” per accrescere il benessere. 

Davvero ci possiamo sentire più affascinanti quando indossiamo i colori giusti? Sì! La pelle reagisce ai riflessi di colore: abbigliamento e make-up intonati all’incarnato, al colore dei capelli e degli occhi ci fa risplendere. Siamo effettivamente più belli. La nuova luce che ci illumina grazie alle scelte giuste ci fa sentire più sicuro e l’umore generale ne viene influenzato positivamente.

Tutto questo si può realizzare grazie alle indicazioni dateci dall’Armocromia: una disciplina nuova nuova che aiuta a capire quali sono le combinazioni e le sfumature perfette di colori che fanno apparire più belli.

Avvicinando dei teli di diversi colori al viso, la pelle reagisce in maniera diversa. Quando si trovano quelli giusti, in armonia col colore della pelle, i riflessi di luce “nascondono” le imperfezioni, facendo vibrare il viso di un’energia e una forza positive e rigeneranti. A volte basta poco per farci sentire meglio.

Johannes Itten, il padre dell’Armocromia

Tutto parte da Johannes Itten, pittore, designer e scrittore svizzero che a metà del secolo scorso studiò il colore in modo rivoluzionario, creando una nuova ruota di colore e cambiando definitivamente il modo in cui vediamo e viviamo i colori che ci circondano.

Scrive Sarah Van Arsdale con The Sheffield School of Interior Design a proposito dello scritto di Itten “The art of color”:

A metà del Novecento, Johannes Itten sviluppò un nuovo tipo di ruota dei colori che cambiò il modo in cui il colore viene visto, influenzando artisti e designer fino al presente. La Bauhaus di Weimar, in Germania, fu la casa di molti artisti la cui influenza si sente ancora oggi nel mondo dell’arte e del design. Fu lì che Itten sviluppò il suo libro “L’arte del colore”. […]

La ruota di colore di Itten prendeva in considerazione il sentimento soggettivo (le sensazioni che provi) che viene associato al colore oggettivo (cioè il colore reale), e i valori psichici ed emozionali dei colori. 

Oggi siamo abituati a dire che “blu è freddo”, per esempio; ogni volta che lo facciamo, forse dovremmo citare Itten e la sua teoria dei colori.

“Il colore è vita, perché un mondo senza colori sembra morto. Come una fiamma produce luce, la luce produce colore. Come l’intonazione dà colore alle parole che diciamo, il colore dà suono spiritualmente realizzato alla forma”, scrisse.

Itten portò la ruota dei color un passo oltre, inventando un cerchio dei colori e sette contrasti, guardando al colore da ogni angolazione: filosofica, religiosa, psichica, psicologica e fisica. […]

Sappiamo che è a lui che dobbiamo il cambiamento nel modo in cui le persone vedono i colori, ma perché? Prima di tutto, l’approccio di Itten alla teoria dei colori fu rivoluzionaria perché egli guardava ai colori non solo in termini della fisica del come la luce viene assorbita o riflessa dalla materia, e non solo in termini di come un colore appare quando viene messo accanto ad un altro.

Itten guardava anche a come i colori influenzano una persona psicologicamente e spiritualmente; egli credeva che ci fossero certe caratteristiche inerenti in particolari colori, e che esse avessero una diretta influenza in come chi li vedeva si sentiva.

Articolo completo (in inglese)  su: https://web.archive.org/web/20060615034052/http://www.dezignare.com/newsletter/Johannes_Itten.html

In base a questi studi, Itten notò per primo la corrispondenza tra alcune caratteristiche tipiche degli esseri umani con i colori dominanti nelle diverse stagioni, classificando caratteri di temperatura (calda/fredda) e di valore (chiaro/scuro): così nell’inverno si potevano classificare persone con colori freddi e scuri, nella primavera quelle con colori caldi e chiari, nell’estate chi ha colori freddi e chiari, nell’autunno persone con colori caldi e scuri.

Per queste sue intuizioni è considerato il padre dell’armocromia.

Le evoluzioni dell’Armocromia: i colori del benessere

Di armocromia si parla ancora negli anni Settanta e negli anni Ottanta: “Color me a season” (1978) di Bernice Kenter rappresenta un passo avanti nell’armocromia. Cosmetologa, passò a studiare l’arte e il colore nell’ambito della decorazione di interni. 

Il suo grande merito è capire che è la pelle l’elemento-chiave per ottenere il colore armonico perfetto per ogni persona. È la pelle a stabilire se una persona è primavera, estate, autunno o inverno.

Mentre i capelli, che influiscono molto nella percezione del colore e possono sviare verso un’altra stagione, determinano quella che Kentner definisce la “stagione secondaria”: una persona inverno può avere i capelli da autunno. Ma è la pelle a determinare la palette perfetta, la combinazione di colori e di sfumatura in armonia: nel scegliere abbigliamento e trucco va seguita l’associazione di colori con l’incarnato, per avere le sfumature che poi esaltino i colori di occhi e capelli, e aiutino contemporaneamente ad escludere le tonalità con essi non in armonia.

Individuando la stagione secondaria, Kentner ha gettato le basi del sistema a sottostagioni che approfondisce ed integra il cerchio di colori e la stella di Itten. A ognuna delle sottostagioni si aggiunge la “stagione assoluta”, a cui si riferisce la palette di colori.

L’Armocromia conobbe un’immensa popolarità in quel periodo grazie a Carole Jackson e al suo “Color me beautiful”, uscito nel 1980. Jackson fu la prima a sfruttare economicamente l’armocromia, fondando una vera e propria industria delle analisi del colore, a tutt’oggi molto fiorente negli Stati Uniti, dove è frequentissimo ricorrere al test del colore per far risaltare la propria personalità e migliorare la propria immagine attraverso il make up e l’abbigliamento

Ad elaborare le “sottostagioni” della Kentner fu, sempre in quel periodo, la britannica Mary Spillane: quattro stagioni erano troppo poche per individuare il colore perfetto delle persone, non bastavano a comprendere l’immensa varietà degli incarnati degli esseri umani. Spillane quindi introdusse il concetto di flowing tra le diverse tipologie stagionali che diventano da quattro ben 12, con 3 sottotipi per ogni macro stagione.

Nel corso del tempo gli studi di Spillane sono stati arricchiti e approfonditi da altri teorici dell’armocromia, per riuscire a trovare la palette giusta per ogni tipo di pelle: quello a 16 stagioni, ideato nel 2013 da Ferial Youakim, che amplia il concetto di scala di grigio applicandolo in modo più esteso rispetto al sistema di Mary Spillane; e quello recentissimo dell’analista Lora Alexander, che prevede 20 stagioni e oltre, prendendo in considerazione l’aggiunta di un sottotono marrone alle stagioni fredde e un sottotono grigio alle stagioni calde.

L’armocromia è benessere: trovare colori amici ci aiuterà nelle scelte di abbigliamento e di make up, Il nostro viso ne trarrà immediato giovamento e così anche l’umore. Quanto è gratificante guardarsi allo specchio e vedere armonia, luce, bellezza? E quanto questa gratificazione fa spuntare un sorriso sul volto, accende una lucina negli occhi?

E non si parla solo di bellezza esteriore: l’armocromia influisce sul nostro stato d’animo: i colori sono vita. I colori vibrano fuori e dentro di noi, nelle cose che scegliamo, nelle foto che ci facciamo. E sentirti addosso le sfumature giuste favorisce la tua autostima, porta bellezza e belle vibrazioni nel tuo cervello. È il primo passo per sentirti meglio, per cominciare a guardare il mondo (e te stesso) sotto una luce migliore. È straordinario come un accostamento di colori azzeccato possa portare tanti benefici! Sembra strano, quasi assurdo da quanto è semplice, ma è così!

Per sapere quali sono i tuoi colori bisogna fare il test dell’armocromia: una procedura che si può provare a fare da soli, anche se in realtà non è facile e che è sempre meglio affidarsi ad un professionista, che saprà dare le giuste sfumature e che darà anche la combinazione di colori da usare sempre per lo shopping di abbigliamento e di make-up.

Valorizzarci è importante per far aumentare la consapevolezza dei nostri mezzi, la fiducia in noi stessi: l’armocromia ci aiuta a vivere in armonia con noi stessi, con gli altri e con il mondo.

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Continuo a studiare e fare ricerca. Ci vediamo qui molto presto!

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