Che tipo di studente universitario sei? Se sei insoddisfatto probabilmente dipende dalla tipologia a cui appartieni.

Autore: Dott. Giovanni Fenu
Pubblicazione: Maggio 25, 2018

Tempo di lettura: 5 minuti

Studenti Universitari insoddisfatti, ecco i motivi

Se vuoi conoscere studenti universitari insoddisfatti, ti basta andare un giorno in una facoltà. E’ quasi come vivere in una dimensione a parte, con le sue regole, le sue dinamiche, la sua società.

Come ogni comunità, anche il mondo degli studenti ha i suoi “tipi”:

Ci sono personaggi che si distinguono, nel bene e nel male, emergendo, ci sono quelli che si zappano il loro orticello senza farsi notare, quelli che noti perché apparentemente non fanno niente tutto il giorno e quelli che vedi sempre col naso sui libri per ore, in biblioteca, ma che non incontri mai agli esami in quattro anni…

Vediamo come scoprire subito che tipo di studente sei e come i tuoi metodi di studio ne vengono influenzati.

Gli studenti universitari in due categorie

Capire che tipo sei ti può aiutare a risolvere alcuni problemi e a individuare alcune strategie che ti permetteranno di studiare con maggior profitto e successo.

Per farlo devi guardarti dall’esterno. E siccome non è facile, abbiamo deciso di aiutarti con questa Mega-Guida che ti shockerà.

Negli ultimi 15 anni abbiamo notato che alcune cose proprio non funzionano. Pensa anche a te e rispondi a un paio di domande:

  1. i metodi che usi ti tolgono il giusto quantitativo di tempo ed energie? O te ne consumano troppe e poi non vai neanche benissimo alle prove?
  2. l’esame è una bella esperienza, una chiacchierata col prof in cui mostri quello che sai, senza ansie, e ricordando le cose che servono? Oppure è un’angoscia continua, in cui non hai sicurezza della tua preparazione?
  3. ti viene detto (o hai preso la convinzione anche tu) da un lato di “attaccare il sedere alla sedia e di studiare di più” o dall’altro che “l’università è un sistema brutto e cattivo e malato ti sta rubando tutta la tua vita”?

Se su di te fanno presa questi pensieri e ti ritrovi in queste situazioni, forse è il caso di capire perché!

Grazie alla ricerca che stai per leggere abbiamo sviluppato il Corso MemoVia e lo abbiamo reso adattabile a tutti i sottotipi di studenti italiani.

Con ciascun sottotipo lo abbiamo sperimentato fino a renderlo praticamente perfetto, tanto da dare sempre i risultati.

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Esistono due macro-gruppi in cui si possono dividere gli studenti:
1. Il Leader
2. Il Compagnone

In aggiunta, i due gruppi hanno a loro volta ciascuno otto tipi, quattro per il Leader e quattro per il compagnone.

La logica di suddivisione non prevede che tu vada bene o male nello studio o agli esami. Non c’è una categoria che ha successo e una che non lo ha.
La distinzione in due macro-gruppi è relativa al tuo modo di essere.

Certo è che se si è in una categoria estrema e si mettono in pratica in modo massiccio determinati comportamenti che vedremo e che ti fanno magari stare male, ci potrebbero essere dei problemi anche nello studio.

A. Gli studenti Leader

Alcuni studenti universitari insoddisfatti diventano così perché sono molto (a volte troppo) competitivi e ambiziosi.

Il leader è uno che si vuole far notare, emergere dal gruppo, sempre e comunque. Se senti sempre il bisogno di mostrare e dimostrare di essere meglio degli altri e di arrivare sempre primo, allora sei un tipo “leader”.

Le caratteristiche principali dello studente leader sono la precisione e la spigolosità, ma anche una certa dose di insipendenza che talvolta lo portano a studiare e lavorare contemporaneamente, anche part-time.

Lotta e ha sempre lottato per primeggiare, considera il mondo che lo circonda un posto pieno di persone con cui competere (perché in effetti altrimenti potrebbero sottometterlo) e si forma anche tantissimo per emergere, tramite corsi e videocorsi.

Lo studente leader vuole essere protagonista, ma attenzione! Può risultare aggressivo, sempre pronto alla sfida. In effetti, essere Leader può portarti a cambiare letteralmente il mondo, e non è una cosa facile.

4 tipi di Leader

Gli studenti leader possono dividersi in quattro gruppi a seconda degli obiettivi principali per cui vogliono eccellere negli studi.

  • il Carismatico: vuole preparare bene un esame, farlo meglio di tutti, mostrare la propria sapienza non esattamente per amore della cultura, ma per dimostrare di essere il migliore. Se fai parte di questa categoria devi fare attenzione perché forse tendi a studiare fino all’ultima virgola dell’esame, in modo pignolo e puntiglioso, e questo potrebbe farti perdere molto tempo ed energie.
    Non è necessariamente un male, fin quando riesci a impiegare tutte quelle energie e quel tempo, sacrificando altre cose, senza disperarti per gli esami incombenti.
  • l’Unico: sa distinguersi e avere successo, magari laurearsi prima di tutta la classe per uscire dall’anonimato. E’ abituato a uno studio intenso, senza soste, senza prendere fiato, pur di far vedere la propria “bravura”. Come capirai il problema è che un fallimento in una prova potrebbe non essere ben accettato e quindi dare un po’ troppa difficoltà e frustrazione. E’ spesso differente e ama fare le cose diversamente rispetto agli altri, con un modo proprio, tanto che può capitare che non si senta capito dagli altri.
  • il Ricercatore Intelligente: tende a essere sempre il primo ad intervenire a lezione, a consegnare l’esame scritto, preparare gli appunti delle lezioni e distribuirle ai colleghi. Il motivo per cui questo studente leader studia tantissimo è dimostrare di avere capito prima degli altri, infatti spesso ci riesce. attenzione però a non studiare più del necessario.
  • l’Orgoglioso: magari è il primo studente universitario in famiglia o, al contrario, figlio di una dinastia di laureati e non può in alcun modo interrompere la tradizione. Che lo faccia per essere il primo o per non essere l’unico a non farlo, lo studente leader che sgobba per orgoglio vuole emergere ottenendo sempre e comunque il voto più alto. La difficoltà può nascere se questo voto più alto non arriva, perché anche qui ci potrebbe essere qualche colpo all’autostima.

B. Gli studenti Compagnoni

Non sono tutti competitivi come quelli del primo gruppo.

Il Compagnone è di quelli che stanno nel gruppo, non desidera distinguersi come il leader, anche perché altrimenti potrebbe sentirsi un po’ isolato.

Al contrario si vuole uniformare, essere un po’ come gli altri, stare sempre in compagnia ed essere benvoluto.

Anche in questo caso, gli studenti universitari insoddisfatti si sono condannati a questa condizione da soli.

Talvolta capita che uno studente abituato a stare tantissimo in compagnia non sia perfettamente sicuro di sé (e chi lo è?). Vuole essere l’attore non protagonista, per gli altri è disposto persino a sacrificarsi un po’ e questo gli fa molto onore, perché non è da tutti.

4 tipi di Compagnone

Come i leader, gli studenti che amano il gruppo possono dividersi in quattro categorie a seconda del motivo principale che li spinge a studiare:

  • Il Sentimentale: a farlo stare sui libri sono i legami di affetto per gli amici, di amore per i parenti che credono nella sua capacità di riuscire negli studi. Il sentimento di appartenenza a un gruppo è un ulteriore motivo per fare di tutto per non rimanere indietro e passare tutti i test e gli esami, insieme agli amici e i colleghi di corso. Deve però fare attenzione a non essere “troppo sentimentale”, cioè a non studiare esclusivamente per compiacere, altrimenti a un certo punto potrebbe perdere la motivazione
  • L’insicuro: preferisce fare tutto in gruppo, studiare sempre coi colleghi, seguire lo stesso piano di studi e lo stesso metodo degli amici, superare gli esami allo stesso appello, fare insomma quello che fanno gli altri fa sentire lo studente di questo tipo più sicuro, più tranquillo. Il motto è: “Se funziona per loro, funziona anche per me”. Ma è sempre vero?
  • L’Esperto di Sopravvivenza: questo tipo di studente è molto abile (e da ammirare) nel fare il minimo indispensabile per tenersi al passo con gli studi del suo gruppo di riferimento. Non gli interessa prendere il voto più alto, gli interessa passare l’esame senza faticare troppo. Si informa sulle domande più fatte e studia solo quelle.
    A volte gli va bene, più spesso no. Tuttavia in questo modo conserva molte energie e tempo e si dedica a ciò che ama. Purtroppo talvolta rimane indietro perché ha scelto di fare troppo poco e ha trascurato un po’ lo studio. L’impatto col “mondo reale” dopo l’università è tosto.

A queste categorie se ne aggiunge una quarta, diversa da tutte le altre:

  • il fancazzista: lui risparmia, non fa un tubo. Non investe tempo, semplicemente non studia. Va all’università senza grande convinzione e non ha particolare voglia di entrare nel mondo del lavoro.
    La mia intenzione non è giudicare, non sono nessuno per farlo. La mia opinione è però che lo studente che evita di studiare forse non ha capito e non capisce che il tempo è una risorsa finita e lo spreca al bar o a cazzeggiare a oltranza. Quindi sta in coda al distributore di bevande, si aggira come uno zombie per i corridoi e va a tutte le feste. E’ in genere uno che con la gente ci sa fare e ha un sacco di bei rapporti sociali, però alla fine si ritrova a dare un esame in 4 anni.

Tu quale degli studenti universitari insoddisfatti sei? Probabilmente un mix

Come in tutte le divisioni in gruppi e in categorie, niente è o nero o bianco, nessuno può essere solo una cosa.

Tu sei determinato, vuoi distinguerti, studi come un matto per essere il migliore: non c’è niente di male, sei un tipo Leader.

Ma non sei solo quello: anche tu sentirai il desiderio di condividere un caffè con i colleghi, passare un pomeriggio ai giardinetti a ridere e scherzare invece di sgobbare in biblioteca, fare l’alba dopo l’ennesimo “giovedì universitario”. Che male c’è?

Anche questo lato di te è naturale, normale, giusto. Le sfumature sono ciò che ci rende unici, diversi da tutti gli altri.

Che tu sia Leader o Compagnone, che tu sia un po’ di quello o più di quell’altro, sicuramente però incontrerai problemi e difficoltà.

Ad esempio, per quanto tu sia sicuro di te, di ciò che sai, non potrai essere esente da dubbi e incertezze. E se sei timido e non hai piena coscienza delle tue reali potenzialità, questo atteggiamento sottomesso potrebbe vanificare tutti i tuoi sforzi sui libri.

Il fatto è che, come dicevamo, se estremizzi diventi troppo insoddisfatto e potresti andare in crisi, smettere di avere risultati e avere la tentazione di abbandonare. O cadere nel tranello tipo:

“Ti manca il corso di tecniche di studio giusto”

Corso che puntualmente potresti acquistare, fare, non riuscire appieno ad applicare e… addirittura sentirti dare la colpa perché non ha funzionato, tipo “no ti sei applicata abbastanza”.

A quel punto la voglia di formarti, metterti in discussione, migliorare, ti passa perché la stanchezza prende il sopravvento e la paura delle fregature pure. E le colpe di questa situazione vengono proiettate all’esterno.

Valorizzare i tuoi punti di forza per non essere più uno dei giovani studenti insoddisfatti

Non c’è niente che non va in te, sei una persona perfetta, e nel tuo modo di studiare non ci sono cose sbagliate, solo strategie da limare.
Non permettere a nessuno di dirti che hai sbagliato, sei sbagliato o hai fatto meno di quanto dovresti. Piuttosto cerchiamo di tornare insieme in carreggiata.

Come fare a superare gli ostacoli che abbiamo descritto? E come usare le tue caratteristiche per preparare gli esami in meno tempo e con voti alti?

  • Può essere molto utile un metodo di studio, che sviluppi le tue capacità di concentrazione e faccia emergere i tuoi punti di forza.
  • Di solito basta darsi un metodo e qualche regola per non “esagerare” nell’essere uno dei tipi. Mantenere l’equilibrio e fare ciò che ti fa stare bene è fondamentale.
  • L’eccesso di confidenza può essere deleterio tanto quanto una bassa autostima: lo dicevano già i latini, che “in media res stat virtus”, ovvero che la virtù sta nel mezzo.
  • Una buona gestione del tempo, l’individuazione degli obiettivi finali e intermedi, la definizione di una scaletta precisa delle cose da fare… sono pochi ma certi i passaggi da seguire per arrivare alla meta.
  • La ferrea volontà di farcela e una buona organizzazione della mole di lavoro nel tempo a disposizione saranno i primi passi da fare per ridurre ansia da prestazione e stress da insicurezza.

Abbiamo scoperto che essere insoddisfatti deriva da come siamo ma anche da come scegliamo di studiare.

Ora possiamo scegliere se continuare a essere insoddisfatti o se cambiare qualcosa da oggi nella nostra vita. Ti basta iscriverti al Canale Youtube ed entrare a pieno titolo a far parte della Community MemoVia.

Ti aspetto nei commenti!

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