Una corso di tecniche di memoria e apprendimento veloce non “diventa un babà anche se ci versi sopra il Rum”!

Autore: Dott. Giovanni Fenu
Pubblicazione: Agosto 2, 2017

Tempo di lettura: 5 minuti

Come riconoscere se un corso di memoria funziona o no nella vita reale

A prescindere dal corso di memoria che forse stai pensando di frequentare, come si distingue un buon insegnamento da uno sbagliato?
Come si capisce quando una cosa è importante mentre un’altra è insignificante?

Secondo Nichiren, che ha contribuito a far crescere il Buddhismo e renderlo ciò che è oggi, c’è una soluzione.
Piuttosto che credere sulla fiducia, lui proponeva di basarsi su tre prove:

  1. prova documentaria: gli scritti che ne parlano, come i testi scientifici, i libri filosofici e religiosi, che supportano il pensiero
  2. prova teorica: fino a che punto l’insegnamento segue una logica? E’ pratico o fantastico? La realtà che mostra e le promesse che fa reggono il confronto con la vita vera?
  3. prova concreta: ci sono effetti e benefici concreti? Ci aiuta davvero a risolvere i problemi, affrontare le prove? Ci fa vivere in modo più sicuro e ottimista?

Da anni sottopongo a queste tre domande ogni cosa che incontro: ogni discorso politico, religione di cui vengo a conoscenza, notizia sui social network. E ogni metodo di studio.

Così è nato MemoVia: per vincere le tre prove.

Il corso di memoria non regge la prova con la realtà

Così ieri una mia allieva mi presta la dispensa di un corso di memoria, di quelle che vengono consegnate ai partecipanti.

L’ha frequentato qualche anno fa e mi dice: “con me non ha funzionato”.

Sono curioso, voglio vedere cosa fanno in questi corsi e perché sono tanto criticati.

La dispensa è un semplice raccoglitore ad anelli con dentro un foglio col logo della società e il titolo del corso.

Lo apro e inizio a sfogliare le pagine.

La prima cosa che mi colpisce è la mappa mentale su cosa dovresti fare per trovare tutti i SOLDI per pagarlo: convincere i tuoi genitori a investirci, portare qualche amico per avere lo sconto, decidere di mettere i soldi da parte perché “è un’occasione unica e irripetibile che ti renderà indipendente e felice”.

C’è addirittura una lettera di presentazione dell’azienda da consegnare ai GENITORI se sei minorenne: si parla in toni seri e formali di dispersione scolastica e di come il corso risolverà tutti i problemi scolastici dei ragazzi.

Resisto alla tentazione di bruciare tutto e vado avanti.

Ora inizia la fase “citazioni, storielle e frasi motivazionali”. Ce ne sono ovunque, tutte ti spingono all’atteggiamento positivo e al successo, parlano di crescere insieme, collaborare, raggiungere gli obiettivi, non trovare scuse.

Le testimonianze che fanno tenerezza di chi ha fatto un corso di memoria

E subito si viene arruolati appunto come collaboratori. Un comportamento comune alle Psicosette a quanto pare.

All’inizio del corso di memoria devi compilare una lista di nomi e numeri di telefono di amici che potrebbero essere interessati al corso, così per ciascun iscritto di loro riceverai una sommetta che ti aiuterà a diventare economicamente indipendente.

Praticamente: come farsi il vuoto intorno.

A me queste ragazze e ragazzi, giovanissimi, che vengono sbattuti in video a dire che dopo il corso di memoria hanno:

  • ritrovato la motivazione e la voglia di studiare
  • preparato un esame in 5 ore
  • trovato 6 lavori in tre giorni
  • imparato 5000 vocaboli stranieri in un giorno
  • perso 10 kg (???)

e simili… fanno tanta tenerezza.
Vengono messi davanti a una telecamera, a dire cose impossibili e inconcepibili, con un entusiasmo innaturale che sembrano sotto effetto di stupefacenti. Carne da cannone.

Perché si beccano le reazioni e commenti risentiti e aggressivi da parte della rete, roba che demotiverebbe Rocky.

Perché gli studenti che sentono queste cose le vivono come un insulto alla propria intelligenza e agli sforzi che fanno.

E li fanno sentire sbagliati.

Metodi apprendimento veloce: cosa c’è oltre l’indottrinamento

Finalmente ci siamo, l’arruolamento è terminato, inizia la parte di dispense relative al corso di memoria vero e proprio.

Un fine settimana di motivazione, rilassamento, creatività e memorizzazione di qualunque cosa, dai nomi e visi all’agenda giornaliera, lunghi numeri, parole straniere e liste di oggetti da tutte le parti.

Di capitoli di libri neanche l’ombra.

Le uniche cose davvero da studiare sono articoli di giornale e semplicissimi testi su temi di attualità, scritti apposta per il corso.

Neanche al livello di un libro delle medie, figuriamoci di un testo universitario.

Il materiale che ho esaminato è talmente ridicolo che non valeva neanche la pena di scriverci su.

Ci vuole sostanza, soprattutto in un corso che dovrebbe insegnare a studiare.

Spero che non tutti i corsi siano così, pieni di “sporchi trucchetti” e nessun interesse per quello di cui veramente hanno bisogno gli studenti, soprattutto se sono con l’acqua alla gola e hanno bisogno di aiuto.

Perché il mestiere dello studente è dannatamente difficile. Lo so perché sono 12 anni che aiuto i ragazzi a superare i problemi degli esami-scoglio all’università.

Non dico che sia il corso migliore del mondo, ma sicuramente non è un corso di tecniche di memoria.

Tutto ciò ha due ragioni ben precise.

Ragione 1: i tre modi in cui studiare a memoria è completamente sopravvalutato

Gli studenti di tutte le età, soprattutto quelli che studiano e lavorano contemporaneamente, fanno una grande fatica a trovare il tempo, la voglia e le forze per studiare.

A me, a scuola e nei primi esami universitari, capitava spesso di leggere e rileggere il libro, giravo a vuoto quasi spaventato dalla troppa roba da selezionare, capire e studiare.

Altro che definire gli obiettivi e motivarmi! Altro che tecniche di memoria di 2000 anni fa!

Il cervello non è un computer, come vorrebbero farti credere nel corso di memoria di turno.

Non avevo bisogno id un “libretto di istruzioni” per capire come funziona! Lo sapevo usare benissimo, se ero arrivato vivo e con voti decenti fino a quel punto.

Ogni persona è diversa, personalmente avevo bisogno di molto di più.

Quando ho creato MemoVia sono stato deriso e criticato, persino dagli studenti: la novità era difficile da accettare.

Ora alcune cose che scrivo sono diventate quasi ovvie e sono supportate da molte ricerche:

1. La prima lettura fatta in un certo modo

Sono in pochi, per fortuna, quelli che si ostinano a leggere più di una volta per capire un argomento.

Le ricerche recenti hanno provato, finalmente, che le letture successive alla prima, tranne in rari casi, non sono non aggiungono, ma persino TOLGONO reale comprensione del testo.

Bisogna leggere una sola volta e con attenzione altissima.

Quindi lascia perdere l’idea di imparare miracolose tecniche di lettura veloce per applicarle persino DURANTE LA PRIMA LETTURA di libri scolastici e universitari.

(Avrei tanto voluto provare la lettura veloce col mio vecchio libro di Filologia Germanica, oppure qualche testo di Fisica. Ma per favore!)

2. Sottolineare le parole chiave per studiare è deleterio

Anche qui, le ricerche reali sull’apprendimento UMANO (non sui topi come le altre) dicono che quelle scelte sono spesso sbagliate e deviano l’attenzione da ciò che è veramente importante da studiare.

E poi, sono sempre troppe.

3. Usare le tecniche di memoria e le mappe per studiare è faticoso e lungo.

Ci si è resi conto ormai che le mnemotecniche insegnate in ogni corso di memoria sono noiose e meccaniche, portano via un sacco di tempo e danno risultati solo su elementi singoli, tanto che vengono spesso integrate con altrettanto faticose e dispersive mappe mentali e concettuali, schemi e roba simile.

Sono procedimenti venduti come rivoluzionari e prodigiosi, e invece fanno danno, per lo meno al tuo tempo libero.

Basta che fai un calcolo di quanto tempo impieghi a farli.

Ostinati a usare questa roba e arriverai al secondo anno col pensiero fisso che forse hai sbagliato qualcosa nella vita.

Riassumendo: leggi una sola volta, lascia perdere le parole chiave e le tecniche di memoria.

In alternativa, puoi sempre continuare a studiare tre ore al giorno sottolineando, ripetendo, facendo mappe, riassunti e schemi. Ma non so se ti conviene.

E neanche le tecniche di memoria ti convengono, ecco il perché.

Ragione 2: l’effetto del corso di memoria su Simone e tanti altri abbagliati dai metodi di apprendimento veloce

La scorsa settimana ho preso un caffè con un conoscente, Simone, che mi diceva di avere grandi difficoltà nello studio.

Era davvero in crisi, poverino. Anni di errori nello studio, strategie sbagliate ed esami (o dovrei dire docenti) insopportabili lo avevano reso arrendevole e frustrato.

Era abbattuto così tanto poggiava quasi la fronte sul tavolino del bar!

In effetti, quando ti scontri con libri e prove complicate certe volte non vedi via d’uscita.

Mi diceva: “Giovanni io ho poco tempo per studiare, alla fine mi sono arreso, non mi va neanche di imparare un nuovo metodo di studio. Dovunque mi giri leggo le solite cose su tecniche di memoria e mappe mentali.

Qualcosa l’ho provata ma alla fine non solo ho perso un sacco di tempo, non mi ricordo le cose lo stesso e vado in ansia!

Altro che la roba tipo tecniche di motivazione e gestione delle emozioni, che mi hanno insegnato al corso di memoria. Non mi interessa, non funzionano con me!”

Come dargli torto? E’ da quando ho iniziato a fare ricerche sullo studio che sento simili baggianate!

Simone non è che non funzionano con te, non funzionano E BASTA!
Semplicemente non dovrebbero esistere né servire, se il metodo di studio è abbastanza efficace.

I corsi di memoria si lasciano dietro una scia di rabbia

Questo mi fa infuriare, perché prima la scuola, poi i test di accesso, l’università… infine i concorsi, gli esami di stato… e in aggiunta (come se non bastasse) i guru dell cosiddetto “apprendimento rapido” con le loro promesse miracolose… sembrano tutti complottare per farci passare la voglia di vivere come studenti.

Te lo ricordi quando Fox Mulder era convinto che ci fosse una cospirazione per fare conquistare la Terra agli alieni, e Dana Schully non ci credeva? Poi alla fine aveva ragione Mulder…

Così, è come se la scuola, l’università e anche chi insegna “apprendimento rapido” volessero insegnarti per tutta la vita, senza possibilità di fuga, un modo di studiare che va contro i tuoi interessi e che ti rende la vita difficile.

Con questo intendo dire che il giusto Sistema di Studio dovrebbe permetterti di:

A. eliminare i comuni metodi di apprendimento veloce, ovvero qualunque tipo di tecnica complessa e difficile da imparare e mettere in pratica, tipo tecniche di memoria e visualizzazione, e darti i risultati in modo quasi immediato.

B. abbandonare i procedimenti mangia-tempo come riassunti, schemi, mappe e disegni, e insegnarti qualcosa che è efficace da subito direttamente sui libri e non necessita di altro.

C. togliere di mezzo le tecniche di motivazione, gestione dell’ansia e delle emozioni, creazione di obiettivi, ecc.: se studi in poco tempo e alla fine sai tutto a perfezione, semplicemente di quelle cose non hai bisogno.

La mia fortuna è di aver attraversato questa brutta crisi, come Simone, e di essere tuttavia riuscito a trovare qualcosa che soddisfa le mie esigenze, e che mi ha permesso di arrivare alla seconda laurea magistrale.

Perché i metodi classici non mi soddisfavano e come ho inventato il Sistema MemoVia

Quando ho iniziato a condividere con gli studenti che stavo sviluppando un SISTEMA DI STUDIO tutto mio, ho avuto 2 tipi di risposte aggressive:

1. “Secondo me queste cose sono delle stupidaggini: basta studiare bene tutto e non c’è bisogno di altro. Sei solo un altro alla ricerca di soldi.”

2. “E’ sempre la solita storia delle tecniche di memoria e mappe mentali, sono corsi vecchi di 20 anni e si sa che non funzionano come vorresti.”

Secondo tutti, in ogni caso, il mio sogno di studiare una pagina di qualunque materia in meno di 5 MINUTI era impossibile.

Non te lo nego, i primi tentativi sono stati un fallimento.

Al tempo usavo ancora le tecniche di memoria ( eh sì, anche io ho i miei scheletri nel cassetto 😀 )e non avevo la minima idea di come fare a scendere sotto la soglia dei 10-15 minuti a pagina. Insomma, alcune delle persone che non mi credevano avevano i loro motivi…

In più con le tecniche riuscivo a studiare solo le informazioni di dettaglio e i dati tecnici, ma non i concetti direttamente dal libro.

Avevo bisogno di molti passaggi sia prima di usarle (facendo riassunti per sintetizzare) sia dopo (facendo schemi e mappe per mettere tutto insieme).

Poi una mattina mi sono trovato in aeroporto ad Alghero, stavo per partire per Brindisi per un corso.

Era molto presto e io mi sentivo parecchio rilassato e un po’ assonnato. Adoro gli aeroporti di mattina presto, vuoti e silenziosi, freschi e puliti.

E mentre passeggiavo con la valigia in mano mi sono detto:

“E se eliminassi ogni tipo di scrittura e disegno? Se cancellasi dal mio Sistema ogni vecchia tecnica di memoria? Se riuscissi a fare tutto nella mente, senza bisogno di sottolineare, scrivere o ripetere? Se riuscissi a creare strutture tridimensionali infallibili nella mente?”

Eliminare il superfluo

Avevo bisogno di cambiare del tutto la prospettiva, di modificare ogni cosa, ELIMINARE IL SUPERFLUO e puntare a qualcosa di sconosciuto.

La prima volta che ho usato il MemoVia, per quello che è oggi, è stato per preparare due esami in contemporanea, Psicologia Cognitiva e Psicologia Generale. Ho studiato circa un’ora al giorno, perché lavoravo tantissimo, e preso 30 e lode a entrambi.

Quando l’ho spiegato nel dettaglio ai miei allievi hanno detto solo una parola: “rivoluzionario”.

Ma ecco il punto…

Quando inizierai a usarlo per studiare, proverai la stessa sorpresa ed eccitazione, lo stesso senso di onnipotenza che ho provato io.

Posso dirti che studierai anche tu una pagina di qualunque testo in meno di 5 minuti.

E non avrai alcuna necessità di tecniche motivazionali, metodi per gestire l’ansia, strategie mnemoniche, mappe e disegni.

Gli studenti sono stufi di queste cose, e non hanno torto.

Sarai uno studente senza ansia, lo noteranno tutti mentre agli esami si scrivono le cose sulle mani o si portano i foglietti come a scuola, si agitano e pregano e sudano… e tu sai tutto a perfezione e e aspetti con serenità le domande.

Adesso non hai più scuse, forse anche per te è tempo di cambiare modo di studiare.

Ti voglio capace di fare cose fuori dall’ordinario con la tua testa.

Se stai navigando in acque tempestose, devi sapere che ho qualcosa per te, il Canale Youtube a cui ti invito a iscriverti. In esso trovi tutte le tecniche e strategie per cambiare il tuo metodo di studio, gratis. Credimi, farò di tutto per aiutarti a superare le tue prove, senza trucchi.

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